INCI e Bio-Dizionario: sappiamo cosa ci spalmiamo addosso?

 

A chi non è mai successo di avere i capelli sciupati e spenti, di avere la pelle molto secca o molto grassa, di imbattersi in una qualche forma di eritema o dermatite? E i nostri bambini? Eritema da pannolino e chi più ne ha più ne metta!

Molto spesso, per questi piccoli problemi, pensiamo alle cause più strane, o che il nostro corpo non sia “normale” senza immaginare che magari sono legati ai prodotti che abbondano nei nostri bagni: shampoo, bagnoschiuma, saponi per l’igiene intima, creme viso e corpo, creme solari, olii, cosmetici, prodotti per i bambini, ecc …

Per sapere cosa usiamo per la cura del corpo dobbiamo leggere l’INCI, cioè l’elenco degli ingredienti obbligatorio su ogni confezione. E’ veramente un’impresa da Premio Nobel per la chimica capirci qualcosa!

In soccorso dei consumatori esiste il Bio-dizionario, dove sono raccolte quasi 5000 sostanze utilizzate in cosmesi. Questo dizionario è in continuo aggiornamento e ampliamento e anche il Ministero della Salute Italiana si sta attivando (finalmente) per costruire una propria banca dati, tuttavia non è ancora ben chiaro se si avvarrà soltanto dei dati forniti dai produttori (!) o se sarà frutto di una ricerca analitica e scientificamente provata. Per ora possiamo “accontentarci” di consultare il Bio-dizionario, quindi scrivendo una sostanza dell’INCI della nostra crema per il corpo, ad esempio, riceviamo come risposta uno o due bollini verdi se va bene, uno giallo se è così-così, uno o due bollini rossi se è da evitare.

Tra le sostanze da bollino rosso le più diffuse sono: Petrolatum, Paraffinum liquidum e i Mineral oil.Sono derivati dalla raffinazione del petrolio, inquinanti, non biodegradabili, recentemente inseriti dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II. La paraffina in particolare, non è realmente un derivato ma una frazione del petrolio e nonostante stata dichiarata cancerogena dalla comunità europea, a causa di un cavillo (è cancerogena per via delle impurità contenute, ma se un produttore sostiene che la sua è pura può inserirla nel cosmetico) è ancora ampiamente utilizzata. Per quale motivo? Costa poco e non irrancidisce. Nel prodotto ricopre la funzione di antistatico, solvente, emolliente.

Poiché non è possibile aggiungere materialmente acqua alla pelle, l’unico potere idratante esercitato da un cosmetico è limitare l’evaporazione dell’acqua presente sulla sua superficie: la paraffina “idrata” formando una vera barriera tra l’epidermide e l’ambiente. Tale barriera però è innaturale, composta di molecole estranee a quelle dello strato idro-lipidico della pelle, quindi la traspirazione è ostacolata, i germi presenti restano intrappolati dalla paraffina, provocando irritazioni e favorendo l’acne, specialmente su pelli predisposte.

Il Petrolatum, la Paraffinum liquidum e i Mineral oil sono pertanto composti comedogenici, cioè creano un “tappo” sui follicoli piliferi facendo sì che cheratina, sebo, polvere si ossidino formando gli odiosi “punti neri”. Spesso l’eccesso di untuosità della pelle è causato dal petrolio e dalla sua azione di “soffocamento”: alcuni neonati soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolio e i prodotti per bambini sono quelli più a rischio, da questo punto di vista.

Per saperne di più:

www.biodizionario.it
www.salute.gov.it