Zucchero tarocco, zucchero nascosto, troppo zucchero!

 

Gli zuccheri sono alimenti fondamentali della nostra dieta, poiché rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare il nostro organismo (1g di carboidrati = 1g di proteine = 4kcal, 1g di grassi = 9kcal).

Ma lo zucchero bianco, che ogni giorno introduciamo nel nostro corpo direttamente così com’è o attraverso dolci, bibite, ecc., è il prodotto di una lunga trasformazione industriale che sottrae tutte le sostanze vitali presenti nella barbabietola. Perché lo zucchero bianco è una sostanza innaturale dalle caratteristiche tossiche? Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce, che provoca la distruzione di sostanze organiche,proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce in eccesso, il succo viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro; successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione. Si arriva così allo zucchero grezzo.

Da qui si passa alla seconda fase di lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare i riflessi giallognoli, viene colorato con blu idantrene (proveniente dal catrame). Il prodotto finale, che viene venduto per dolcificare gran parte di ciò che mangiamo, è una bianca sostanza cristallina che non ha più nulla a che fare con il succo zuccherino di partenza, ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi, che avrebbero fornito tutto il loro benefico apporto di energia e salute. Per poter essere assimilato, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali, per ricostituire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione.

Le conseguenze di tale processo sono la perdita di calcio nei denti e nelle ossa, con l’indebolimento dello scheletro e della dentatura. Ciò favorisce la comparsa di malattie ossee (artrite, artrosi, osteoporosi ecc.) e carie dentarie.A livello intestinale lo zucchero bianco provoca processi fermentativi, con produzione di gas e tensione addominale, e l’alterazione della flora batterica, con conseguenze quali coliti, stipsi, diarrea, formazione e assorbimento di sostanze tossiche.

Lo zucchero viene assorbito rapidamente nel sangue, cosa che innalza la glicemia (zucchero bianco e di canna hanno lo stesso indice glicemico e poca differenza calorica). Di fronte a tale subitanea salita, il pancreas risponde immettendo insulina nel sangue e ciò provoca una brusca discesa del tasso glicemico (crisi ipoglicemica), caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilità,aggressività, debolezza, bisogno di mangiare di nuovo per “tirarsi su”.

La conseguenza di questa caduta degli zuccheri è l’immissione in circolo, da parte dell’organismo, di altri ormoni atti a far risalire la glicemia, tra cui l’adrenalina che è l’ormone dell’aggressività, della difesa, della tensione. Si può ben comprendere come questi continui sbalzi ormonali (insulina, glucagone, adrenalina, ecc) con i loro risvolti psicofisici determinino un esaurimento delle energie con l’indebolimento di tutto l’organismo . Ciò è stato ampiamente verificato da studi condotti negli Stati Uniti che hanno messo in relazione la violenza e l’aggressività nei bambini con l’assunzione di zuccheri raffinati. Uno dei sistemi più colpiti, a lungo andare, è il sistema immunitario, poiché l’esaurimento delle forze e delle energie si traduce in una minore capacità di risposta alle aggressioni esterne e nella tendenza ad ammalarsi.

Quando mangiamo 50 grammi di zucchero bianco, la capacità fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 76% e questa diminuzione del sistema di difesa dura circa 7 ore. Aggiungo che è stato provato come i dolci e gli zuccheri in generale creino nel corpo dipendenza, una sorta di effetto droga, con relativa crisi d’astinenza!

tipi_zuccheroE lo zucchero di canna? Lo zucchero di canna si ottiene da una pianta,il Saccharum Officinarum,che appartiene alla famiglia delle Graminacee (quindi se siete allergici alle Graminacee eliminate definitivamente questo zucchero). Dalle parti legnose della pianta viene estratto il “sugo leggero” da cui si ottiene lo zucchero di canna grezzo e quello integrale. Per ottenere lo zucchero di canna integrale si concentra ed asciuga il sugo leggero;a seconda del tipo di asciugatura si ottiene la qualità Panela o il Mascavo. Per la produzione dello zucchero grezzo invece si procede con delle trasformazioni simili a quelle dello zucchero di barbabietola.(!)

A differenza di quanto si è portati a credere, dunque, lo zucchero di canna non è necessariamente sinonimo “salutare”, a meno che questo non sia specificatamente della tipologia integrale. Anche in questo tipo di zucchero sono stati allontanati i nutrienti (principalmente minerali evitamine) e non è certamente più nutriente o benefico per l’organismo rispetto allo zucchero bianco. Spesso, inoltre, per accentuare la colorazione bruno-dorata, lo zucchero di canna viene addizionato di un colorante detto caramello ammoniacale (conosciuto anche come E150), che viene sospettato di tossicità.

In molti casi sono anche state scoperte truffe vere e proprie: zucchero bianco di barbabietola colorato con E150, in modo tale da essere commercializzato come (falso) zucchero di canna. Poiché la canna da zucchero cresce esclusivamente in Paesi dal clima caldo-umido, tutto lo zucchero di canna presente in commercio in Italia è importato dall’estero. Fra i maggiori produttori di questo alimento troviamo Brasile, India, isole Mauritius e molti altri paesi asiatici e sudamericani. Si tratta quindi di un prodotto che deve viaggiare per migliaia di chilometri per arrivare alle nostre tavole, e che per nulla si adatta al concetto di “spesa a km 0” che si suggerisce di adottare al fine di limitare la produzione di gas ad effetto serra (e il costo).

Per mantenerci in salute è necessario limitare l’uso dello zucchero nelle bevande e nelle nostre ricette, ma ancor di più stare attenti allo zucchero nascosto negli alimenti che compriamo per noi e per i nostri bambini. I danni maggiori, infatti, sono dovuti a tutti quegli zuccheri semplici che assumiamo quotidianamente senza accorgercene, poiché presenti nei cibi e nelle bevande che mettiamo in tavola: biscotti, cereali per la colazione, fette biscottate, caramelle, chewing-gum, cioccolatini, merendine, brioches, snacks, alcuni cracker, conserve, sughi, salse, glasse per condire, marmellate, bibite gassate e non , succhi di frutta, frutta essiccata, cibi “prefabbricati”, latte e altri alimenti per bambini, latte di avena, soia, riso, mandorle, ecc. Se pensiamo a quanto spesso mangiamo questi cibi, e allo zucchero che noi aggiungiamo come dolcificante, arriviamo a quantità veramente considerevoli e dannose per la nostra salute.

Facciamo un piccolo confronto con dati alla mano di come sono cambiate nel corso degli anni le nostre abitudini alimentari.

Dati ISTAT, per comodità ho riportato i dati più eclatanti:
 
1951-1955 (kg/procapite anno) 1991-1995 (kg/procapite anno)
Zucchero 14,5 27,1 (quasi il doppio!)
Carne bovina 8,2 25,2
Carne suina 3,8 27,8
Pollame 1,6 19,2
Latte 49,4 81,4
Formaggi 6,3 16,9

 

Disponibilità di consumo di zucchero in alcuni Paesi nel 1994- ’96 (Kg/anno/abitante):
 
Francia Germania Italia Spagna UK USA Giappone
Zucchero 33,7 35 27,3 29,7 36,2 31,7 20,9

Fonte: Eurostat – Faostat

Limitiamoci ad osservare il dato dello zucchero: oltre 27kg a persona all’anno a metà anni ’90, ora dove saremo arrivati? 30 kg a testa? È ovvio che la stragrande maggioranza di questa mole di zucchero è consumata come zucchero nascosto, perché nessuno mette così tanti cucchiaini nel caffè!

I più piccoli, purtroppo, non son esenti da questo trend malsano e gli effetti si vedono: secondo i parametri IOTF in Europa più di un bambino su tre (circa il 36% ! ) ha problemi di peso. Inoltre, dall’indagine in corso sta emergendo che il più alto numero di bambini in sovrappeso in Italia riguarda la fascia d’età tra i 7 e gli 11 anni, dati questi che posizionano il nostro Paese al primo posto tra i Paesi in Europa, con la percentuale più alta soprattutto per il sesso maschile.

FAO ISTAT zuccheri

Fonte: elaborazioni FAO su dati ISTAT

Per saperne di più:

http://www.lucaavoledo.it/2012/11/zucchero-di-canna-fa-male.html
http://www.dietaenutrizione.it/articoli_alimentazione/zucchero_canna.pdf
http://www.guidaconsumatore.com/alimentazione/zucchero-bianco-o-di-canna.html
http://www.dps.tesoro.it/documentazione/uval/consumi%20e%20innovazioni%20marzo_rev.pdf