La Madre

 

Ce la farò, qui starò benissimo.

Hai trovato un posto adatto, caldo e tranquillo.

Ce la farò Iosef, sono donna per questo.

… I dolori erano cominciati.

Batteva più violento il cuore, i colpi bussavano alle tempie, da chiudere gli occhi.

Nessuno intorno, la piccola stalla era fuori nei campi.

Ora toccava a me, ora dovevo fare, partorire è fare con il corpo.

Sudavo. Appoggiata di schiena mi tenevo il pancione con due mani per aiutare le mosse del bambino. L’incoraggiavo a bassa voce, col respiro corto. Lo chiamavo.

… I muscoli del ventre andavano dietro al respiro, una contrazione e un rilassamento, spinta, rincorsa, spinta.

Parlavo e soffiavo, ad un colpo più forte, una spallata di Ieshu, mi alzai di nuovo in piedi appoggiandomi alla mangiatoia.

Bel colpo Ieshu, un altro così e sei fuori, ecco ti aiuto, spingiamo insieme, le mani sono pronte a raccoglierti.

… L’ho afferrato al volo.

Ieshu ha inghiottito aria senza piangere.

Faccio mosse esperte senza conoscerle. Il mio corpo fa da solo, esegue. Non l’ho istruito io.

Odoro la creatura perfetta che mi è nata… è maschio, l’ho fatto io… il corpo esulta insieme a quello di ogni donna che mette al mondo l’altro sesso, perché è un regalo a noi.

Eccolo finalmente. L’ho palpato da tutte le parti fino ai piedi. L’ho annusato e per conferma gli ho dato una leccatina. Ho messo l’orecchio sul suo cuore, batteva svelto, colpi di chi ha corso a perdifiato. Al poco lume della stella l’ho guardato, impastato di sangue mio e di perfezione.

Mi sono stesa sotto la coperta di pelle e l’ho attaccato al seno.”

Erri De Luca. In nome della madre.

Dedico queste bellissime righe a tutte le donne che si stanno preparando a diventare mamme, che si accingono ad affrontare la massima prova di forza possibile nella vita: dare alla luce il proprio bambino. Non c’è nulla di più grande. Durante questo viaggio abbiate sempre fiducia in voi stesse, ascoltate sempre ciò che vi dice il vostro corpo, parlate sempre con il vostro bambino. Così non sbaglierete mai, così saprete cosa fare. Non fatevi frenare dalla paura, non fatevi distrarre da regole, dalle parole. Andate oltre a quello che vi sembra il limite massimo, oltre al “non ce la faccio più”, oltre questo limite incontrerete il vostro bambino. Credete solo a voi, al vostro potere e alla vostra forza ineguagliabile di donna.

Un grande abbraccio a tutte e un augurio di avere il parto che desiderate.

Klimt