La data presunta del parto

 

In gravidanza ci sentiamo chiedere un numero infinito di volte “data ultima mestruazione?

Su quella data fondiamo i nostri calcoli e le varie app ci tengono aggiornate quando ci chiedono “a che settimana è?” 15 +2, 23 +5, 36+1, ecc…

L’altra data fondamentale è la DPP (data presunta parto), come viene calcolata? Può cambiare durante la gravidanza o essere sbagliata?

La data presunta del parto dovrebbe essere la risultante di: ultima mestruazione, probabile concepimento (a volte alcune coppie lo sanno), durata del ciclo mestruale (regolare oppure no, 28 giorni, oppure ciclo più breve o più lungo), l’essere consapevoli o meno dei giorni in cui avviene l’ovulazione (alcune donne hanno fastidio alle ovaie e si rendono conto del cambiamento del muco vaginale), la durata delle mestruazioni e anche la data in cui si è fatto il test di gravidanza può essere d’aiuto nel fare i calcoli.

Da queste informazioni nasce la DPP anamnestica, che si basa sui dati raccolti tramite il colloquio con la coppia. Questa DPP sarà poi confermata o modificata dall’ecografia del 1° trimestre di gravidanza, che deve essere fatta tra 11 e 13 settimane gestazionali e ha lo scopo di visualizzare il numero di embrioni, la sede del loro impianto, la loro attività cardiaca e la loro lunghezza (questa misura è il CRL, viene espresso in millimetri). Attraverso la misura del CRL viene calcolata la settimana corrispondente di gravidanza e quindi anche la DPP ecografica.

L’ecografia del 1° trimestre è la più attendibile per fare la datazione della gravidanza, insieme ai dati anamnestici, quindi tutte le altre ecografie* risultano meno adatte per stabilire la famosa data presunta.

Non ha senso quindi modificare la DPP in un’ecografia successiva e può capitare che la data presunta stimata con l’ecografia del 1° trimestre non sia corretta se non si è tenuto presente di tutti i dati anamnestici. Non dimentichiamoci che chi fa l’ecografia è umano e quindi come tale può anche sbagliare!

 

Le donne sono spesso etichettate come “lunatiche”…!

La luna influenza la data fatidica? Il ciclo mestruale normale dura 28 giorni, come il mese lunare, la gravidanza infatti dura 10 mesi lunari (partendo dalla fase lunare più vicina al concepimento, quindi ad esempio 10 lune nuove, 10 lune crescenti ecc). Nonostante nessuno studio abbia provato questa correlazione, nella maggior parte dei casi l’influenza lunare c’è, a volte manca qualcuno che la osservi e se ne renda conto.

 

MA c’è un MA che non può essere trascurato: nonostante tutti i nostri calcoli la data del parto è e rimarrà sempre presunta perché l’unico che decide davvero qual’è il giorno giusto è il bambino.

Occorre ricordarci che il termine di gravidanza è un periodo che va dalle 37 alle 42 settimane, in questo mese abbondante ci aspettiamo che il bambino nasca. Spesso di sente parlare anche di “scadenza”, come se le donne fossero degli yogurt che devono essere aperti prima che irrancidisca tutto. Vivremmo tutti più serenamente se ci ricordassimo che è il bambino che decide e dà il via alle danze, finché il paffuto inquilino che portiamo in grembo non è pronto se ne guarderà bene dal fare la valigie!

Anche i dati statistici ci dicono che circa il 60% delle donne alla prima gravidanza partorisce dopo la 40esima settimana. Quindi a 40 settimane non si scade!

 

Il tempo della gravidanza è un tempo di attesa che il corpo ci impone di imparare a conoscere, ad ascoltare e ad accettare. I genitori spesso mi dicono “questi mesi sono volati, ora ogni giorno sembra lunghissimo, sembra di non arrivare mai alla fine”. Facciamo fatica ad entrare nella lentezza e a farci trasportare, sono ritmi che abbiamo dimenticato, perché viviamo nella frenesia, nella velocità, nel tutto-e-subito.

Ogni giorno ci sembra quello giusto, ogni sera sentiamo un po’ più di contrazioni e pensiamo “magari ci siamo, magari è la volta buona”.

Capita anche di cedere allo sconforto, all’ansia e di farsi prendere dai dubbi. Ma starà bene? Non ci sarà qualche problema che gli impedisce di nascere? Sono stufa e stanca, non vedo l’ora che nasca!

I parenti, amici e conoscenti non giocano un ruolo marginale nell’aumentare i livelli di stress degli ultimi giorni: troppe domande, troppi racconti e consigli non richiesti, troppe chiamate e messaggi (È nato? Ma quando nasce? A me è successo… Ai miei tempi… Alla cugina della vicina della mia parrucchiera hanno fatto… ).

Stop.

Fermiamoci e mettiamoci in ascolto del nostro corpo e del nostro bambino, ci parla già dalla pancia. Cosa ci sta dicendo? È pronto e sta scaldando i motori o ha paura? E noi siamo pronte? C’è qualcosa che ci preoccupa e che ci può bloccare?

La natura ha bisogno di tempo, il nostro corpo ha bisogno di tempo, il nostro bambino ha bisogno di tempo. Dare alla luce un’altra vita non è un processo meccanico frettoloso, non può neppure essere pilotato da qualcuno. Inutile affannarsi per avere il comando su un evento che va oltre ogni immaginabile potere.

Partorire è un evento intimo, come lo è fare l’amore, dobbiamo sentirci a nostro agio in quell’ambiente e con quelle persone, dobbiamo spegnere il cervello razionale e lasciarci trasportare dalle onde di energia che ci attraversano. Ricordiamoci che partorire è un viaggio che si fa almeno in 3: mamma, bambino e papà o un’altra persona di sostegno per la mamma.

Cosa ci serve in valigia per affrontate bene questo viaggio?

  • Alti livelli di ossitocina, prodotto dal nostro corpo, l’ormone dell’amore, coinvolto in ovulazione, mestruazione, rapporto sessuale, orgasmo, travaglio, allattamento
  • Alti livelli di endorfine, prodotte dal nostro corpo, sono oppiacei naturali, anti-stress, presenti anche nel liquido amniotico, aumentano in travaglio come meccanismo di compensa delle contrazioni
  • Basso livello di adrenalina, prodotta come reazione a situazioni di pericolo, disagio, paura, ansia, troppa adrenalina riduce i livelli di ossitocina e endorfine, rallenta il travaglio.

 

 

Abbiamo tutti gli strumenti e la capacità per farlo, non dobbiamo provarci, ma crederci.

“Le donne sanno partorire, i bambini sanno nascere”.

*Per la gravidanza fisiologica sono consigliate un’ecografia a 11-13 settimane, a 20-23 (eco morfologica) e a 30-32 settimane (eco accrescimento), quest’ultima ecografia nelle ultime raccomandazioni OMS non è più citata come necessaria perché può essere sostituita da altri parametri osservabili se la gravidanza è gestita in continuità assistenziale