Parto

Benvenuta Cecilia! – il racconto di una mamma

Citazione

È passata una settimana dalla nascita di Cecilia e voglio scrivere ciò che è stato e abbiamo provato finché il ricordo è ancora vivido e non mutato dal tempo e dai suoi scherzi.

Ti ho aspettata tanto… il tempo sembrava non passare mai ma allo stesso tempo scorreva inesorabile come solo lui sa fare!

Sei arrivata “all’improvviso”… gioia, stupore, paura… serenità! Fisicamente ed emotivamente in uno stato differente. Consapevolezza di ciò che eri e delle tue intenzioni. Femmina! Una bambina, una donna… compatibilità, connessione, complicità. Legame forse nuovo, atteso, ricercato.

Madre, figlia, madre – figlia. Nonna, sorella, compagna, sono felice!

Mi chiedo spesso del perché tu abbia scelto proprio me, proprio noi. Ti ho ascoltato, mi sono aperta, ci ho provato almeno. Hai visto la mia disponibilità, terreno fertile per i tuoi obiettivi.

Io ci sono, io ti accolgo, io ti contengo… ti faccio da tramite, da guida e serva in questo meraviglioso e pazzo mondo… sono qui per te e con te! Sento la tua energia e il tuo stato di coscienza. La tua anima è antica e saggia, ha già fatto un lungo viaggio e sento che è pronta per un passo in più. Ti aspetta una bella avventura ed io sono pronta ad accoglierti.

Sembrava che non volessi arrivare mai… in realtà ho sempre percepito i tuoi intenti e la tua determinazione. Sapevo benissimo che anche tu sapevi quando sarebbe stato il momento giusto per arrivare. Ero fiduciosa anche se un po’ fisicamente stanca. Hai sempre saputo come e quando arrivare e noi ti abbiamo assecondata in ogni tua richiesta. Ogni tassello a suo tempo sembra incastrarsi perfettamente al suo posto. A volte non siamo in grado di vedere il disegno nella sua interezza… ma io ho fiducia in ciò che sento e in te e sapevo di non sbagliare.

Paure e dubbi non sono mancati, momenti dove ti sembra di cadere… ma per fortuna (perché sì! Sono tanto fortunata!) ho accanto anime meravigliose che condividono con me questo viaggio e mi sostengono sempre. La mia roccia, i miei pilastri: il tuo papà, Giulio, la nostra famiglia. Persone incredibili… guai senza di loro!

Io e tuo padre abbiamo deciso che ti avremmo accolta nell’intimità della nostra nuova casa. Quale evento migliore per farla davvero nostra!

E così sono cominciati i preparativi. Non ti nascondo che siano stati mesi felicemente faticosi!

Pensieri, oggetti, scatole, ricordi, nuova vita, nuovi spazi, paura e gioia, confusione… tanta confusione. Traslocare non è solo uno sforzo fisico! È un grande dispendio di energie… è una trasformazione! Lasciare il vecchio per il nuovo. Lasciare ciò che non serve, ciò che non è necessario, comporta un enorme sforzo. Devi fare ordine mentale e confrontarti con tutto ciò che si era accantonato per pigrizia o perché non si era ancora pronti ad affrontare. Che fatica insomma!

E in più tu crescevi e con te il mio bellissimo ma pesante pancione! Non vedevo l’ora di venire  stare nella casa nuova… avevo bisogno di spazio fisico e mentale per noi ma anche per “gestire” la nostra famiglia, per la serenità di tuo papà e di tuo fratello e di conseguenza della mia!

Finalmente, pronti o no, decidiamo di trasferirci. La sera dell’ultimo dell’anno 2017 abbiamo inaugurato la nostra casa. Io, papà, Giulio e anche tu ovviamente! Una normalissima e bellissima serata. Gioiosi di vedere Giulio correre liberamente tra queste nuove mura.

Nel frattempo sono riuscita a convincere tuo papà a partecipare insieme a me ad un altro corso di accompagnamento alla nascita. Sentivo, nonostante l’esperienza di Giulio, che sarebbe stato utile.

Un corso privato, non più in ospedale, organizzato da una giovane ostetrica di nome Laura.

Il suo nome non mi era nuovo… per diversi motivi, e diverso tempo prima, mi ero scontrata con il suo biglietto da visita e istintivamente ricordo di averlo conservato ritenendolo qualcosa che mi sarebbe tornato utile… e così è stato! Trama e ordito, una rete straordinaria. Il destino è incredibile e le nostre intenzioni lo sono ancora di più.

Iniziamo questo corso e conosciamo di persona Laura. Diversa da come l’avevo immaginata. Siamo un piccolo gruppo, 5 coppie tutte al primo figlio ad eccezione nostra. Mi sento di rimanere un po’ in disparte. Mi piace sentire ed ascoltare le loro impressioni e i loro pensieri. I loro timori non sono più i miei, l’esperienza di Giulio me ne ha tolti tanti e portati altri. Ce la farò? Avrò le energie per tutto e tutti? Riuscirò a non togliere tutta l’attenzione che cerco di dedicare quotidianamente e con tanto impegno a Giulio? Riuscirò a gestire il mio tempo? Insomma tutte domande legittime. Domande che so porsi ogni mamma al secondo figlio. Domande alle quali ho già una risposta… certo che sì! So che riuscirò a fare tutto… bisognerà riorganizzarsi un po’ ma so di potercela fare!

Comunque il corso si è rivelato molto interessante. Nozioni già conosciute ma anche tante nuove… o comunque viste con uno sguardo differente. Un approccio molto simile al nostro modo di pensare così ho cominciato ad entrare in empatia con Laura, dapprima indirettamente osservandola e poi piano piano conoscendola un po’ di più personalmente.

Durante questo percorso abbiamo maturato l’idea di farci seguire da lei nei mesi di gravidanza che rimanevano prima della tua nascita. Sentivo il bisogno, dopo l’esperienza ospedaliera della nascita di tuo fratello, di una persona competente e di fiducia che tutelasse i nostri bisogni e diritti in un momento così importante e delicato per entrambe. La modalità del tuo arrivo avrebbe inciso profondamente le nostre vite e consapevole di ciò non potevo lasciare la questione al caso.

Per una questione meramente economica, inizialmente abbiamo pensato di farci seguire da Laura per ciò che rimaneva del tempo della gravidanza, travaglio e parto compresi, ma facendoti nascere in ospedale. Poi, però, sentivo che non ero davvero soddisfatta, che ci stavamo avvicinando alla strada giusta ma che non era ancora abbastanza. Così con qualche sforzo, abbiamo cercato una soluzione e, come sempre accade per le cose importanti, l’universo ci ha ascoltati.

Abbiamo preso la serena e consapevole decisione di averti a casa e così ufficialmente iniziato il nostro percorso insieme a Laura e ad un’altra ostetrica per i preparativi per il parto a casa.

Mi sono informata, ho letto tanto, mi sono posta tante domande e cercato tante risposte!

Una volta data a Laura conferma della nostra decisione, abbiamo conosciuto anche Eleonora, l’altra ostetrica che ci avrebbe accompagnato in questo percorso. Che dire… due bellissime persone, diverse tra loro ma complementari… credo una combinazione perfetta per noi due!

I preparativi per il tuo arrivo sono stati per l’appunto preparatori! Parte integrante e fondamentale di questo bellissimo percorso insieme. La voglia di sistemare la casa, la famosa preparazione del nido!

La ricerca di tutto ciò che potesse agevolare il tuo arrivo e che potesse farmi sentire serena a riguardo. La frustrante necessità di voler tenere tutto sotto controllo fino alla naturale consapevolezza di non poterlo fare! Tensione – rilascio. Contrazione – riposo. Controllo – lascio correre. Lascio scorrere, fluire, divenire. Preparativi per la tua nascita inconsueti, sicuramente diversi da quelli affrontati per l’arrivo di Giulio. Un po’ per esperienza e un po’ per differente visione delle cose. Non abbiamo più dovuto preoccuparci di cose come passeggini, ovetti, vaschette per il bagnetto e oggetti che sembravano essere essenziali per il suo benessere quotidiano. Utili o meno tutte queste cose facevano già parte della nostra casa e della nostra routine e così mi sono potuta concentrare su ciò che sarebbe potute servire in questa occasione.

Preparazione della stanza… tende, tende di colore giallo intenso, caldo, accogliente. Divano-letto, un’enorme palla gonfiabile di sostegno durante il travaglio, tappetini da mettere a terra, cuscini, teli e vecchie lenzuola, asciugamani per pulire e per accoglierti una volta nata! E poi altre cose per il nostro benessere post parto come l’olio, il burro di karitè, la tintura madre di calendula, il miele…

praticamente potevamo anche essere cucinate!

Una volta preparato tutto e tutti per il tuo arrivo non mi restava che aspettare… e quelli direi che sono stati decisamente i giorni più lunghi! Secondo le ecografie la data presunta del parto sarebbe stata il 27 febbraio 2018. Ci sono stati alcuni giorni dove in realtà pregavo che tu non decidessi di arrivare! Tre giorni in cui sapevo che non ci sarebbe stata Eleonora e pertanto saremmo dovuti andare a partorire in ospedale… e poi i giorni in cui ha nevicato! Ammetto di essere stata abbastanza in apprensione… momenti di ordinaria umanità dove perdevo di vista il fatto che tu hai deciso come arrivare su questa terra e pertanto sarebbe andato tutto bene!

Conoscevo bene le tue intenzioni e avevo fiducia in te, ma a volte ammetto che l’ansia ha preso il sopravvento… colpa degli ormoni!

I giorni antecedenti la tua nascita sono stati ricchi di emozioni contrastanti. Gioia, serenità ma anche paura… paura del dolore fisico del parto, questa volta ero consapevole di cosa mi aspettasse. Sai di avere un appuntamento col destino ma non ti è dato sapere quando e l’attesa in alcuni momenti è stata un po’ stressante! Ho sempre affrontato situazioni e paure di petto. Via il dente e via il dolore! Ma in questo caso non ero io a decidere… dovevo solo essere paziente ed aspettare… aspettarti!

In ogni caso tutto serve, anche quei giorni così lunghi sono stati preparatori. Le contrazioni preparavano il mio corpo e noi ci parlavamo, quanti discorsi che abbiamo già fatto!

Anche tu ovviamente ti stavi preparando insieme a me! Come sempre succede il tempo scorre e finalmente tu decidi che era tempo di conoscerci personalmente. Forse prima di essere convinta ad incontrarci avevi bisogno di parlare anche con il tuo papà. Io sapevo di averti detto tutto quello che dovevo dirti prima della tua nascita, eppure tu non arrivavi… mancava ancora qualcosa e così ho chiesto a tuo papà di parlarti. È stato un bel discorso, ti ha detto che era finalmente pronto ad accoglierti, che non vedeva l’ora di vederti e che non aveva più paura.

Era sera, lo ricordo bene, dopo abbiamo preparato Giulio e siamo andati a dormire.

Ad un certo punto mi sveglio perché inizio a sentire dei dolori, aspetto e rimango a letto… poi guardo l’ora… l’una e dieci. Decido di aspettare ancora un pochino sotto le coperte per capire la situazione e vedere ogni quanti minuti arrivavano le contrazioni. Forse le prime ogni 15/20 minuti ma poi sento che cominciano ad intensificarsi ed avvicinarsi tra loro… capisco che è finalmente arrivato il momento d’incontrarci. Faccio una carezza a Giulio che dorme e poi sveglio tuo papà per avvertirlo, anche se in un primo momento è ancora assonnato, non credo che abbia subito capito la situazione! Guardo ancora l’orologio, sono l’una e mezza, prendo una coperta, il cellulare e i miei fiori di Bach e vado nella cameretta dove abbiamo deciso che ti avremmo accolta.

Mi metto a terra e mi appoggio alla palla gonfiabile per assecondare le contrazioni che si fanno sempre più ravvicinate ed intense. Arriva tuo papà e gli chiedo di iniziare a mettere l’acqua nella piscinetta. Io nel frattempo mi decido a chiamare Eleonora… mi dispiaceva svegliarle nel cuore della notte ma direi che questa volta era inevitabile! Arrivano quanto prima nonostante la loro distanza fisica ma per me quei minuti sembrano infiniti. Quante emozioni e sensazioni. Concentrata e consapevole. A tratti impaurita. Dolore. Meno male che c’è tuo padre a supportarmi, in quei momenti il supporto emotivo è fondamentale. La piscina è pronta e decido di entrare. Mi spoglio dal pigiama e dalle mie sicurezze. Nuda, vulnerabile, in totale abbandono e fiduciosa, sono pronta.

Stai per nascere e con te nuovamente anche io. Nuovamente mamma, nuovamente donna, nuovamente figlia. Le contrazioni fanno male! Vorrei che finisse tutto, mi aggrappo al bordo della piscina e stringo forte il braccio di tuo padre… poverino! Comincio a sentire la pressione del tuo corpicino che vuole scendere ed inizio a sentire il bisogno di spingere… lo dico a Daniele che subito  telefona alle ostetriche per sapere quando sarebbero arrivate. Torna nella cameretta e mi dice: “Hanno detto che 10 minuti e sono qui. Di stare tranquilla, respirare e non spingere”.

Devo ammettere che a quelle parole non sapevo se tranquillizzarmi o preoccuparmi! Comunque il tempo passa ed Eleonora e Laura arrivano… ora mi sento davvero più tranquilla.

La stanza era semi illuminata dalle lampade che avevo appositamente preparato. Ricordo, quando sono entrate, di aver provato un senso di conforto. Erano molto naturali, vere, nelle parole, nei vestiti, nelle movenze. Ho colto la loro essenza. Tutto era familiare ed intimo. Penso che da quel momento sia iniziato davvero il mio parto.

Le contrazioni sembrano insopportabili ma le sopporto. Le ostetriche e tuo papà sono stati di grande aiuto. Supporto fisico ed emotivo. Ricordo lo sguardo di Dani che mi dava coraggio, la pressione della mano di Laura sulla mia schiena che mi dava conforto fisico e la voce di Eleonora che respirava e vocalizzava insieme a me e mi aiutava a mantenere il controllo. Tra tutte le loro parole di conforto quella che più mi ha aiutata è stata “rallenta”. Ogni qualvolta mi sembrava di perdermi nel dolore e il mio respiro si faceva sempre più incontrollato queste parole mi riportavano ad uno stato di consapevolezza e riprendevo il controllo della situazione. Ero accucciata dentro l’acqua, calda che leniva un po’ il mio dolore fisico ma le contrazioni erano sempre più fitte e ravvicinate.

Quando ho partorito Giulio ricordo di aver pensato: “Se posso fare questo e sopportare questo dolore, posso fare tutto nella vita”. Ricordo di aver pianto senza lacrime e di aver detto forse qualche parolaccia!

Ti sento scendere ad ogni spinta sempre di più e per istinto mi tocco, cerco di toccarti, le mie mani sono lì pronte ad accoglierti. Con un dito sento qualcosa di molle e molto liscio… lo dico alle ostetriche, mi dicono che dovrebbe essere la tua testa ma a me sembra troppo molle… di fatti era ancora il sacco amniotico nel quale eri contenuta. Dopo poco e qualche spinta sento come uno scoppio. Si è rotto il sacco! Che strana sensazione! Con Giulio non mi si era rotto naturalmente e quindi di fatto per me è come se fosse stata la prima volta. Il dolore è sempre intenso ma ora differente. Sento una forte pressione e anche bruciore… mi tocco e ora sì che sento la tua testolina! Sento i capelli e una grossa “ruga” che pensavo fosse il cordone ombelicale ma che per fortuna non era! Sarebbe stato un bel problema! Le contrazioni sono ormai talmente ravvicinate che faccio fatica a riprendere fiato, sono arrivata al limite, mi sembra di non farcela più… perfetto, so che questo è il traguardo! Ed ecco che con un’ultima spinta arrivi in questo nuovo mondo a te “sconosciuto”. Io sono chinata in avanti e pertanto ti accolgono ancora dentro l’acqua Laura ed Eleonora, le quali delicatamente ti girano per liberati del cordone e ti fanno ripassare sotto le mie gambe… ti prendo e finalmente sei tra le mie braccia! Ti ho sempre sentita e percepita ma mai immaginata, eppure di cento volti che avrei potuto immaginare mai avrei immaginato il tuo!

Hai tanti capelli neri, carnagione scura, occhi a mandorla e guance enormi! Ero già innamorata di te ma ammetto di aver pensato che fossi più buffa che bella… stupenda ai miei occhi! Stiamo un po’ insieme nell’acqua e ti avvolgo in uno dei tanti telini che avevo preparato appositamente per te, rosa… che strano! Papà ci avvolge nel suo abbraccio da fuori la piscina. Sono felice, stanca ma felice! Sei nata alle 03.29 del 7 marzo 2018, data che insieme a quella di tuo fratello rimarrà per sempre scolpita nel mio cuore. L’acqua inizia a raffreddarsi e così con l’aiuto di Dani, Laura ed Eleonora usciamo dalla piscinetta e ci mettiamo insieme nel divano-letto sotto le coperte.

Le prime ore dopo la tua nascita sono state dolci. Nude e vulnerabili sotto le coperte ci davamo calore a vicenda, diversamente ancora insieme. Io ero tranquilla e serena, stavo bene, anche fisicamente ormai! A dir la verità, aspettando di espellere la placenta, a te cara compagna di viaggio, ho patito ancora qualche dolore, ancora qualche contrazione, sporadica e meno intensa, ma dopo il grande sforzo direi comunque “fastidiosa”. Con un’ultima mia spinta, a circa una cinquantina di minuti dalla tua nascita, è “nata” anche la tua placenta! È stato molto interessante osservarla, affascinante. Abbiamo aspettato ancora un po’ e poi abbiamo deciso di tagliare il cordone ombelicale. Sono stata molto indecisa fino all’ultimo a riguardo. Avrei voluto fare quello che chiamano Lotus Birth, ovvero lasciare che il cordone si staccasse naturalmente nei giorni successivi alla nascita. Ma tra i vari dubbi e disaccordi tra me e tuo papà alla fine abbiamo optato per il taglio ritardato in modo che comunque tu potessi beneficiarne il più possibile. Ho voluto che fosse tuo padre a tagliare il cordone. Io ti ho data alla luce e lui ti ha accompagnata definitivamente in questo mondo!

Piano piano con l’aiuto di Laura ed Eleonora ci siamo ricomposte e sistemate. Tu sei rimasta un po’ con il tuo papà e io sono stata accompagnata in bagno per darmi una ripulita prima di rivestirmi. Mi sentivo molto debole fisicamente, che strana sensazione quando corpo e mente non viaggiano all’unisono. Testa iperattiva e corpo sfinito! Ho provato ad entrare da sola nella doccia per darmi una lavata, convinta di potercela fare, invece mi sentivo perdere le forze quasi a svenire. In quei momenti dove il fisico ti abbandona capisci come si debbano costantemente sentire le persone anziane. Per assurdo forse questo momento è uno di quelli che ricordo con più affetto. Mi sono sentita accolta e coccolata. Sentivo di aver bisogno di un aiuto e mi sono lasciata aiutare. Mi sono seduta a terra e ricordo Laura che, con molta pazienza e dolcezza, mi puliva con una spugna le gambe sporche di sangue. Non saprei quantificare quanto tempo siamo state in quel bagno. Mi hanno ripulita, spiegato alcune cose che dovevo fare per prendermi cura di me nei giorni a venire e abbiamo riso e scherzato un po’. Mi hanno fatto sentire completamente a mio agio nonostante la situazione. Come saprai io non ho sorelle, un fratello stupendo sì, ma alcuna sorella di sangue… eppure in quel momento è come se le avessi avute. Ho provato quel conforto e quella complicità del tutto femminile che penso solo una sorella possa dare… e per questo le ringrazio infinitamente.

In seguito siamo tornate a letto, accoccolate sotto le coperte. Daniele, Laura ed Eleonora hanno risistemato la stanza e poi ci siamo concessi tutti una meritata e mattiniera colazione! Io mi sono mangiata un mio muffin vegano di benvenuto sbriciolando qua e là nel letto mentre loro sono scesi in cucina per un tè caldo. Alle 6.52 facciamo una chat di gruppo per annunciare a nonni e zii vari la tua nascita… “Alle 3.29 è finalmente arrivata Cecilia… stiamo tutti benissimo. Abbiamo voglia di vedervi, vi stiamo aspettando a casa!”

Benvenuta Cecilia!

Perché scegliere un’ostetrica?

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Novità di Primavera

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La primavera è alle porte, tanti nuovi eventi e corsi in programma! Continua

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Su quella data fondiamo i nostri calcoli e le varie app ci tengono aggiornate quando ci chiedono “a che settimana è?” 15 +2, 23 +5, 36+1, ecc…

L’altra data fondamentale è la DPP (data presunta parto), come viene calcolata? Può cambiare durante la gravidanza o essere sbagliata? Continua

Anno nuovo, eventi nuovi!

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Anche quest’anno è ormai agli sgoccioli, ma non mancano di certo le novità per il 2017 che sta per iniziare. Continua

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A settembre si riparte alla grande con tante iniziative a Garlasco e Voghera: Per…corso Nascita, Baby Massage e molti altri per un autunno ricco di eventi!! Continua

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Piccole “noie” in gravidanza

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Ecco tutte le proposte attive a Voghera per donne in gravidanza, mamme e non solo. Si riparte alla grande e con tante iniziative: yoga in gravidanza, Per-Corso Nascita, incontro sul portare, corso di massaggio al neonato, incontro sulla salute del pavimento pelvico. Continua